Domenica 27 gennaio – ore 17.45
Compagnia Arte e Cultura abusiva di Mandela
Ai gradoni del ponte sul fiume
Sinossi dello spettacolo
La compagnia presenta un lavoro teatrale in occasione della ricorrenza del Giorno della Memoria. Un’opera di testimonianza e adattamento teatrale ispirata, in prevalenza, a brani di opere letterarie, teatrali, e cinematografiche. Le principali opere da cui abbiamo tratto ispirazione, con la speranza che il nostro lavoro possa essere stimolo per un approfondimento delle medesime e del contesto storico nel quale si inseriscono, sono:
- “Binario 21” –filmato- per la regia di Dario Picciau;
- “Era l’Estate del ’43” di Erri De Luca;
- “Storie di uno scemo di guerra” di Ascanio Celestini;
- “Meglio non sapere” di Titti Marrone;
- “La tregua” di Primo Levi
Presentazione della compagnia
Nel 1986, un gruppo di persone di età diversa decise di dar vita ad una rappresentazione dal titolo I sposaliziu e Maddalena, un’opera comica in dialetto mandelese. Negli anni a seguire, prevalentemente in occasione del carnevale, diviene consuetudine, a Mandela, rappresentare un’opera in chiave dialettale, con interpreti per lo più occasionali uniti da una comune passione. Dalla metà degli anni ‘90 il gruppo di improvvisati attori e collaboratori diviene meno instabile degli anni precedenti e riesce così a cimentarsi in opere note al grande pubblico, riadattate agli usi e consumi locali (I Promessi Sposi, L’Aida). Dal 2001 invece di ricorrere ad opere note, si preferisce attingere dalla memoria collettiva per far emergere oltre ai fatti, vizi e virtù di un tempo che, a dire il vero, poco si differenziano da quelli di oggigiorno. Nascono e si realizzano così, attraverso la scrittura di Mario Lori, i lavori in dialetto: Da Pirandello a Chiaravalle: Gl’Ursu Panaru, A Mola e ju Marchese, Pò esse, Un cappello di paglia, …massera ‘nzerete porte e finestre. Nel contempo vengono realizzati altri lavori in occasione di ricorrenze come la Giornata della Memoria con Una, e milioni di storie, e Ai gradoni del ponte sul fiume; la Festa della Donna con Che Nn’è dell’otto marzo; la ricorrenza del 25 Aprile con Pane, pace, liberazione. Il gruppo, con il proprio lavoro, ha fin qui inteso privilegiare le caratteristiche di estemporaneità, informalità e legame alla tradizione popolare. In questo senso la Compagnia Arte e Cultura Abusiva è e vuole restare “abusiva” rispetto ai canoni della cultura ufficiale verso la quale, per non fraintendersi, mantiene il dovuto rispetto.
Cast artistico
Interpreti: Beatrice Pelliccia, Beniamino Coia, Chiara Bilvi, Claudio Pomponi, Daniela Andrenacci, Enrico Vergari, Fernando Giovannercole, Flavia Lucidi, Gianna Corsi, Giorgia Catanese, Letizia Giovannercole, Maria Bianchini, Maria Macchioni, Mario Lori, Martina Basili, Roberto Sasteni, Simonetta Basili, Sofia Giuliani, Stefano Bianchi
e con la partecipazione di Antonella Costanzo (voce) e Alessandro Parente (organetto)
Adattamento teatrale e regia – Salvatore Carciopolo
Assistenza alla regia – Mario Lori
Musiche – Alessandro Parente
Impianto scenico – Costantino Cognetti
Operatori luci e fonica – Giulio Ciancamerla